mercoledì culturale poggio rusco

Torna con l’anno nuovo anche il nostro consueto Mercoledì Culturale. Oggi vi presentiamo un divertentissimo racconto ambientato nella Poggio Rusco del secolo scorso che narra le vicende di due giovani amici: Enrico e il compagno di avventure soprannominato “al Nünu”. Una dopo l’altra vengono raccontate, in tono divertente e grottesco, tutte le malefatte dei due adolescenti, che faranno provare un po’ di nostalgia ai nostri lettori più “grandi” e incuriosire quelli più giovani.

Ecco un estratto dal testo:

[…]La vittoria della giustizia, rappresentata dall’eroico poliziotto, sulla frode e sull’inganno, rappresentati da un disonesto contabile che, nel film, si era impossessato di soldi non suoi, provocarono nel ragazzo la catarsi aristotelica. Il rimorso per la mancanza d’onestà e la repentina accensione delle luci per l’intervallo, purificarono subito Enrico. In tutta fretta si tolse la caramella dalla bocca e la reincartò, cercando d’imitare il più possibile il modo originale. Subito dopo, poi, tentando di pareggiare l’azione malvagia con una buona, cominciò a girare con lena inconsueta per i corridoi, tra le poltroncine, per vendere la sua merce.
— Caramelleeee… -gridava-… Caramelleeee… —

Durante le due o tre vendite che fece, fu invaso dall’angoscia temendo che, qualche cliente, gli chiedesse:
— Ma cosa vendete? Delle caramelle succhiate da altri? Non vi vergognate? Ciàma Régule ca santèma cum l’é ‘sta storia!
Come, e cosa avrebbe fatto, se fosse successo quanto temeva? C’era da buttare per terra cassettina e caramelle, scappare fuori per andarsi a nascondere in un luogo sicuro, rimanendovi chissà quanto. Chissà cosa gli avrebbe fatto sua madre, dopo aver saputo dal signor Regolo quello che aveva fatto il figlio? L’intervallo durava da dieci minuti ad un quarto d’ora, e in quel lasso di tempo, Enrico, passò la peggiore tortura che non gli fosse mai capitata. Intanto, pensava se dire, o non dire al Nünu, per mitigare il peso della colpa, ciò che aveva fatto. Decise di non dirgli niente ed andare come un martire cristiano, incontro al proprio destino. […]

CONTINUA…
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Grazie a Mario Setti per la gentile “donazione”.

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