Non scriverò dell’Ospedale “San Camillo Forlanini” di Milano o di Roma. Non scriverò dell’aeroporto Milano – Linate dedicato all’ingegner Enrico Forlanini, ingegnere, inventore e pioniere dell’aviazione italiana. Parimenti non scriverò del “Parco Forlanini”, del “Museo Anatomico Forlanini”, degli innumerevoli alberghi ed hotels (plurale inglese) che si nomano “Forlanini”. Insomma, tutta la nomenclatura relativa ai Forlanini (Carlo ed Enrico) di Milano, non sono protagonisti di questo pezzo. Il “Forlanini” di Poggio Rusco, protagonista dello scritto, è il sottopasso pedo-ciclabile di Via Carlo Forlanini (fratello maggiore di Enrico, inventore del pneumotorace che tante vite umane salvò e salva) strada posta proprio di fronte all’ospedale (noi poggesi ci intestardiamo a chiamarlo ancora “ospedale”) “Isidoro Cappi”.
Via Carlo Forlanini è una traversa di Via Cappi e da questa, si inoltra perpendicolarmente per 150-200 metri (metro più, metro meno) verso Est fino ad incontrare la sede della ferrovia Verona-Bologna che per i propri lavori a beneficio della comunità italiana ha sconvolto la vita ed il paesaggio del nostro paese. In questo punto si dovrebbe costruire un sottopasso esclusivamente pedo-ciclabile per rimpolpare il traffico minore del paese.
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Quanti cittadini, oggi come oggi, si rifiutano di prendere l’ascensore per scendere e per risalire dall’altra parte della ferrovia, vuoi per la macchinosità, il pericolo di rotture e di restarci dentro, per claustrofobia o per altre mille ragioni?
Il “forlanini” (inteso come sottopasso) risolverebbe d’acchito tutti questi problemi (chi sa, scriverebbe problematica!) per la sua limpidezza ed anche quello dell’insediamento “Parco Est”. Per quanto riguarda il centro del paese, è vero che si dovrà allungare il tragitto perché da Corso Matteotti (Albergo Savoia come riferimento) si dovrà andare davanti all’Ospedale, imboccare Via Carlo Forlanini, passare sotto la ferrovia e, una volta sbucati, girando a sinistra ci si immetterà sulla strada di collegamento che porterà in Via Marconi e girando a destra verso “Parco Est”. Ecco dove tutto, al momento è inceppato!
La ferrovia ha accettato di eseguire i lavori di costruzione del manufatto (gia eseguita la parte passante sotto la ferrovia ed i raccordi non definitivi per il collegamento stradale) lasciando al Comune di Poggio Rusco il compito d’eseguire gli espropri necessari sia in sinistra della ferrovia Verona-Bologna sia in destra della medesima e, quindi, costruire il prolungamento di Via Carlo Forlanini sia in sinistra per Via Marconi (già eseguito in via di massima) e sia in destra per il “Parco Est”.
Mi risulta che l’Amministrazione, in pessimo rapporto con Trenitalia (anche per via del cesso pubblico in stazione) ancora non abbia ottemperato ad espropri ed ad elaborare progetti esecutivi per le bretelle di collegamento. Già tanti, molti cittadini sono esulcerati dalla mutata viabilità del paese e quindi la risoluzione del problema del “forlanini”, contribuirebbe enormemente a placare gli animi.
Signor sindaco, signor assessore, vedremo prima della realizzazione del “forlanini” la realizzazione del Ponte di Messina?
Mario Setti
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