riflessi di velluto

Eccoci giunti alla nostra rubrica letteraria del Mercoledì. Oggi vi voglio presentare una poesia in dialetto carica di significato, scritta dalla nostra scrittrice poggese Lidia Basaglia. La giuria che ha premiato questo sentito componimento ha commentato così la consegna del premio: “Con uno stile personale inconfondibile che impreziosisce la parola dialettale e la rende massimamente poetica, l’autrice affronta il tema dei migranti in fuga da un mondo ostile spinti dalla speranza di vivere altrove una vita più umana, e giungono nell’ Eldorado agognato accolti dagli angeli marinai accorsi a sottrarli alla tragedia del mare.

Uno dei soccorritori è angelo sopra tutti – il marinaio che stringe al petto una bambina dagli occhi di velluto che ha perso la madre durante la traversata. Senso di solidarietà e di umana pietà, affetto profondo e partecipazione commossa dell’angelo soccorritore costituiscono gli ingredienti di questa lirica che si caratterizza per equilibrio di pensiero e di cuore e per l’uso sapiente di forme lessicali morbide e vellutate come i riflessi degli occhi della bambina“.

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Rifles dal Velù

Ecu l’ora dal telegiurnal
ma cus’ela tuta cla cunfusion
incor nantra careta dal mar
su na costa ‘dla nostra nasion 

Om e doni e putin ad culor
i è stipà, fis acme li sardeli
fam e fred e in i oc al teror
in dan mar minacios,sensa steli 

La speransa ad na vita pü umana
l’è la mola ca i ha indot a partir
su an rutam,quatr as ad fürtüna
cun al ris-c ch’is pudeva inabisar 

Subit i angii ad la nostra marina
i s’impegna par  fari sbarcar
i cunsola chi animi in pena
i a scalda ,sensa gnent a dmandar 

Am cumöf l’espresion ‘dna pütina
cun du ucion dai  rifles dal velù
implurant i serca so mama
ma i dis ,che purtrop l’an gh’è pü

Al gha  al pepu anca l’om di sucors
ch al la tegn strica fort al so pet
fagutin tantu tendar e presios
prif ,par sempar, dal pü grand ad i afet 

A sent dentar na vos ca martela
la cusciensa, l’am völ dar na lesion
“pur sens’ali, fa l’angil in tera
e al to cor al darà i frut pu bon

TILLY
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Riflessi di velluto

Ecco è l’ora del telegiornale
..Ma cos’è tutta quella confusione
ancora un’altra carretta del mare
sulla costa della nostra nazione

Uomini,donne e bambini di colore
sono stipati come delle sardine
fame e freddo e negli occhi il terrore
in un mare minaccioso senza stelle

La speranza di una vita più umana
è’ la molla che li ha indotti a partire
su un rottame,quattro assi di fortuna
con il rischio di poter annegare

Subito gli angeli della nostra marina
si impegnano per farli sbarcare
e consolano quelle anime in pena
e li scaldano senza nulla chiedere

Mi commuove l’espressione di una bimba
con due occhioni dai riflessi di velluto
imploranti,in cerca della mamma
ma dicono che purtroppo è morta

é in lacrime anche l’uomo del soccorso
che la stringe forte al suo petto
fagottino tanto tenero e prezioso
privo per sempre del più grande degli affetti

Sento dentro, una voce che mi martella
la coscienza mi vuol dare una lezione
“Anche senza ali, fa l’angelo in terra
e il tuo cuore darà i frutti più buoni”

TILLY
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